Ogni tanto mi capita di ripensare all’inizio della pandemia, quando molti Paesi entrarono in lock-down, eppure c’erano tante attività che non potevano fermarsi, molti lavori che non potevano essere svolti da casa.
Ci rimboccammo le maniche tutti insieme, datori di lavoro, responsabili della sicurezza, rappresentanti dei lavoratori, medici competenti, per ideare e implementare i piani di sicurezza per permettere di lavorare anche in pandemia minimizzando i rischi. Seguimmo le indicazioni dei governi, quando c’erano, ma spesso non c’erano; applicammo i protocolli aziendali, quando esistevano, ma nelle piccole e medie imprese, molto spesso, non esistevano.
Se l’economia mondiale non crollò, nelle prime fasi di questa pandemia, lo si deve a queste migliaia di lavoratori silenziosi.
Dall’inizio di quest’anno i Paesi più ricchi hanno cominciato le campagne di vaccinazione che, con miliardi di ostacoli, stanno finalmente cominciando anche nei Paesi poveri. I governi dei diversi Paesi stanno gestendo questo processo in maniera molto diversa, e i risultati della diversa gestione sono visibili a chi vuole leggere i numeri. Limitandomi a commentare i Paesi di cui sono cittadino, il governo svizzero ha deciso di non decidere, e questa sua abulia si riflette nei numeri; la Svizzera ha infatti una delle densità di casi più alte d’Europa (circa 12000 casi/1 milione di abitanti più dell’Italia, circa 40000 casi/1 milione di abitanti più della Germania). L’Italia continua a prendere iniziative, come quella del Green Pass, per la tutela dei propri cittadini, e, al netto di errori e di confusioni organizzative, mi sento di affermare che sta facendo un lavoro discreto. Diciamola tutta, l’Italia vista fuori dall’Italia, o dai non italiani, non è quel disastro che chi abita in Italia pensa sia. Mentre la copertura vaccinale in Italia continua a progredire, e alla fine di agosto copre circa il 70% della popolazione, quella in Svizzera è bloccata attorno al 55% da ormai due mesi: in altre parole, chi in Svizzera voleva farsi vaccinare si è già fatto vaccinare, e non si riesce, ma a mio parere non ci si prova nemmeno, a coinvolgere il resto della popolazione. Finalmente, dal 13 settembre, il governo elvetico ha cominciato a introdurre, per alcune attività, l’obbligo di green pass, anche se non ai livelli di ciò che accade in Italia e Francia. Vedremo quanto queste prime misure, a mio parere ancora piuttosto timide, siano efficaci.
Quello che colpisce, comunque, è che l’unione e la solidarietà tra le diverse categorie di lavoratori, e più in generale tra i diversi cittadini, che avevano caratterizzato la prima fase della pandemia, sembrano essersi dissolte durante il processo di vaccinazione.
Attualmente circa il 25% della popolazione mondiale è completamente vaccinato, e circa il 35% lo è soltanto parzialmente. Se diamo uno sguardo ai Paesi poveri, circa l’1.5% della popolazione ha ricevuto almeno una dose, tutto qua. Potete monitorare la situazione in tempo reale consultando il sito Our World in Data.
Nel frattempo Israele è partita con la terza dose di vaccino, e molto probabilmente tanti altri Stati dell’occidente seguiranno questo approccio. Io penso che il vaccino debba essere garantito a tutti, perché il diritto alla salute è uno dei diritti universali. A quelli che non la pensano come me ricordo che vaccinare tutti, oltre a essere una responsabilità sociale, è un atto di egoismo; infatti, solo vaccinando tutti riusciremo a eliminare il proliferare delle varianti. Sarebbe bello che i lavoratori di tutto il mondo si unissero, così come hanno fatto nella prima fase della pandemia, per spingere i governanti alla sospensione dei brevetti. Va sottolineato che le case farmaceutiche hanno ricevuto notevoli sovvenzioni per le loro ricerche, e i governi che hanno finanziato di più, quali ad esempio Stati Uniti e Germania, potrebbero essere in prima linea per sospendere la sovvenzione. Per concludere, ricordo che già da diversi mesi è attiva un’iniziativa dei cittadini europei, in cui si chiede proprio l’accesso gratuito ai vaccini per tutti. Avevo firmato questa iniziativa il 6 gennaio 2021 e avevo proposto il link sul mio profilo Facebook. Lo propongo anche qui, invitando a firmare numerosi: VAI
Altro riferimento: https://ourworldindata.org/covid-vaccinations
Fatto!