Verso il 25 settembre: la strada dei diritti

Ci avviciniamo al giorno delle elezioni, e si stima che molti milioni di italiani siano ancora indecisi sui partiti/candidati a cui dare la propria preferenza. Molti, i qualunquisti, non voteranno, dichiarando come al solito che “tanto non cambia niente”, “tanto sono tutti uguali”, eppure sappiamo bene che non è così. Verificarlo è facilissimo, basta controllare le posizioni dei diversi candidati sui temi dei diritti civili e sociali.

Per aiutare gli elettori a orientarsi, le principali associazioni LGBTQIA+ hanno pubblicato una piattaforma programmatica, La strada dei diritti”, in cui si chiede alla politica tutta di scegliere la strada dei diritti con chiarezza e determinazione. Non è più il tempo della timidezza, né dell’indecisione programmatica che strizza l’occhio al pregiudizi – dichiarano le associazioni. Ora ci troviamo qui, al bivio. Per non tornare indietro, come stanno facendo Stati Uniti in materia di aborto e Russia con l’inasprimento della legge ‘anti-lgbt’, serve una proposta chiara, che dia gli stessi diritti a chi non li ha”.Ciò che sta accadendo negli Stati Uniti, in Russia e altrove ci mostra chiaramente che nessun diritto è garantito per sempre. I diritti vanno coccolati, tutelati, protetti, garantiti, esercitati, e di nuovo protetti, tutelati, coccolati…

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Nella piattaforma, che vi invito a leggere per intero alla pagina “La strada dei diritti”, ci sono, tra le altre, li seguenti rivendicazioni:

  • Matrimonio egualitario: Estensione degli articoli del Codice Civile che regolano il matrimonio civile a tutte le coppie, anche dello stesso genere. Parificazione dell’accesso a tutti gli istituti giuridici che regolano la vita di coppia.
  • Prevenzione e sessualità consapevole:  Misure a sostegno della piena applicazione della legge 194/78 sull’interruzione volontaria di gravidanza in tutto il territorio nazionale. Potenziamento delle strutture sanitarie pubbliche e delle campagne istituzionali di sensibilizzazione sul tema della contraccezione e della prevenzione.
  • No all’odio e alla violenza: Estensione della legge contro il razzismo e gli altri crimini d’odio, (oggi articoli 604 bis e ter del codice penale) anche alle violenze e alle discriminazioni motivate da orientamento sessuale, identità di genere, sesso, genere e disabilità. Iniziative di prevenzione e contrasto del linguaggio d’odio come indicato nelle linee guida del Consiglio d’Europa.  Formazione specifica e adeguamento delle procedure di accoglienza in merito alle persone migranti costrette a lasciare il Paese di origine a causa del proprio orientamento sessuale e dell’identità di genere.
  • Diritti delle persone intersex: Ogni persona ha diritto all’ autodeterminazione sul proprio corpo. Così dev’essere anche per le persone intersessuali. Divieto degli interventi chirurgici e delle procedure non necessarie dal punto di vista medico sui bambini e le bambine intersex. Ricezione della Risoluzione del Parlamento Europeo del 14 febbraio 2019 sui diritti delle persone intersex.

Nel 2018, da candidato alle elezioni politiche, sottoscrissi una piattaforma programmatica simile a questa; ritenevo infatti estremamente importante che gli elettori conoscessero, oltre alla posizione del mio partito, la mia posizione personale nella maniera più dettagliata possibile. Nel 2022, da semplice elettore, oltre a votare il mio partito, voterò quei candidati che manifesteranno un impegno concreto su tutti i temi relativi ai diritti.

5 Comments

  1. Viviamo un momento storico difficile e auguriamoci che non sia un preguerra totale…. l’odio la fa da padrone …

  2. D’accordissimo! I diritti civili saranno la prima cosa, temo, cui si attaccherà questa destra bigotta, reazionaria e pericolosa. Difendiamoli, prepariamoci alla lotta.

  3. Ieri a Cagliari Giorgia Meloni ha già chiarito la sua posizione. La sua difesa della “democratica” difesa di ciò che lei ritiene giusto sulle vite degli altri.
    Ogni voto non espresso è un sostegno di questa idea distorta di democrazia.

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