Quando ho bisogno di distrarmi, mi piace leggere libri gialli, thriller, che raccontano una realtà molto diversa dalla mia e le cui pagine sono disseminate di indizi che permettono al lettore di giocare a fare l’investigatore e andare alla ricerca dell’assassino, in una sorta di competizione non dichiarata con l’autore.
Sento il bisogno di questo tipo di romanzi in particolar modo d’estate, quando la stanchezza dell’anno di lavoro si presenta prepotente; è questo il periodo dell’anno in cui leggo il maggior numero di gialli. Mi piace condividere quelle letture che, oltre alla leggerezza del thriller, lasciano anche degli spunti di riflessione.
E’ il caso del romanzo Il crimine del buon nazista, dello scrittore brasiliano Samir Machado de Machado pubblicato recentemente da Sellerio con la traduzione di Vincenzo Barca. Ambientato a bordo del dirigibile LZ 127 Graf Zeppelin, nell’ottobre del 1933, che viaggia dalla Germania in direzione di Rio de Janeiro, ha come protagonista il giovane Bruno Brueckner, funzionario della Kriminalpolizei berlinese, che si ritrova suo malgrado a investigare sulla misteriosa morte di un passeggero, avvenuta durante il viaggio del dirigibile. I principali sospettati sono il dottor Karl Voegler, medico nazista sostenitore dell’eugenetica, William Hay, un inglese un po’ dandy e spesso provocatorio, e l’indecifrabile baronessa Van Hattem. Il romanzo è strutturato secondo i dettami del giallo all’inglese, con indizi disseminati lungo le pagine, tanto da sembrare un omaggio alla grande Agatha Christie, implicitamente citata da uno dei protagonisti che, durante una discussione, nomina uno dei suoi romanzi più famosi.
Questo romanzo però va ben oltre il genere giallo perché descrive la società tedesca all’inizio del nazismo, con particolare riferimento alla condizione degli omosessuali, che con l’avvento di Hitler peggiora rapidamente, fino a diventare tragica, con le conseguenze che tutti conosciamo. Grazie alla lettura di questo romanzo ho scoperto la figura di Magnus Hirschfeld, medico e scrittore tedesco di origini ebraiche, militante del primo movimento omosessuale, del quale è considerato uno dei fondatori. Fondò a Berlino, nel 1919, l’Institut fuer Sexualwissenschaft, (istituto per la ricerca sessuale). Avversò il paragrafo 175 del codice penale tedesco, che definiva l’omosessualità un crimine. Nel 1919 partecipò alla stesura del film Anders als die Andern (Diversi dagli altri) ove l’attore Conrad Veidt interpretò probabilmente il primo ruolo omosessuale mai scritto per la storia del cinema. Il film è chiaramente un’accusa al Paragrafo 175 ed ai pregiudizi della società.
Nel maggio 1933 i nazisti decisero di distruggere l’Institut fuer Sexualwissenschaft e diedero fuoco alla biblioteca. Hirschfeld, che si trovava all’estero per un ciclo di conferenze, decise di non tornare in Germania e morì in esilio a Nizza nel 1935, nel giorno del suo sessantasettesimo compleanno.
Un romanzo da leggere, per la trama thriller e non solo.
Come sempre mi affascinano e coinvolgono le tue parole! Lo leggerò sicuramente, prima dell’inizio della scuola. Grazie 😘