Il prossimo 3 dicembre 2021 si terranno le elezioni per il rinnovo dei Comites. Una delle domande più frequenti che mi rivolgono in questi giorni è: cosa sono i Comites?
In estrema sintesi spiego che i Comites (Comitati degli Italiani all’Estero) sono organismi elettivi che rappresentano gli italiani all’estero, nei rapporti con ambasciate e consolati. Rappresentano la comunità italiana, promuovendone gli interessi, favorendone l’inserimento e preservando la memoria storica della locale emigrazione.
Vi è un Comites in ogni circoscrizione consolare in cui vi sono almeno 3000 cittadini italiani residenti. Attualmente i Comites sono 108, di cui 50 in Europa.
Quello che invece non è facile da spiegare è come sia possibile che l’unica forma di rappresentanza degli italiani all’estero sia sconosciuta ai più e che alle ultime elezioni abbia votato meno del 5% dell’elettorato.
Questa quota naturalmente è così bassa anche a causa dalla necessità di registrazione per il voto.
La circoscrizione consolare di Zurigo, in cui mi candido con la lista Il ponte, rappresenta 9 cantoni e 144000 italiani. Si tratta di tutti coloro che sono registrati all’AIRE (Anagrafe degli Italiani all’Estero), tanti altri non sono iscritti e avrebbero comunque il diritto di essere rappresentati.
Il disinteresse per questo tipo di organismo può sembrare incomprensibile se si ascoltano le continue e spesso giustificate lamentele di tanti residenti all’estero. Servizi consolari più efficienti, questioni riguardanti tasse, riconoscimento dei titoli di studio, lavoro, pensioni, etc.
Tornando indietro di qualche anno, la nascita dei Comites è avvenuta sulla grande spinta alla democrazia e alla partecipazione che negli anni ‘80 connotava vasti settori della vita pubblica, come la scuola e molti comparti del lavoro e dell’amministrazione.
Si arrivò ad istituire per legge i COMITES dopo diversi passaggi intermedi di organismi sperimentali. L’esperienza dei COMITES, che conobbero all’inizio un buon livello di partecipazione e di interesse, si è spenta nel tempo, contestualmente al venire meno della vitalità dell’associazionismo di base e alla crisi delle organizzazioni politiche operanti all’estero.
Eppure mai come in questo periodo, e presumibilmente ancor più nei prossimi anni, le difficoltà e l’insicurezza dei tanti italiani che vivono in Svizzera cresceranno. Negli ultimi anni tantissimi nuovi migranti sono giunti in Svizzera dal nostro paese e spesso si tratta di lavoratori non qualificati, socialmente ed economicamente fragili. Per anni si è raccontata l’emigrazione con la retorica dei cervelli in fuga, oggi si parla spesso di nuove mobilità, ma i problemi dei nuovi migranti, nonostante internet e i treni veloci, non sono diversi da quelli dei vecchi migranti e gli imprevisti hanno spesso conseguenze gravissime sulle loro vite.
Nelle associazioni in cui milito, nel sindacato, coi compagni di partito di Sinistra Italiana in Svizzera, si avverte forte la necessità di coesione rispetto alle sfide di questi anni. Per fare fronte comune rispetto alle offensive della destra in Svizzera nel 2019, per esempio, abbiamo messo in campo un “Comitato Unitario” che si opponesse all’iniziativa UDC contro la libera circolazione. A Zurigo il Comitato è stato integrato da organizzazioni attive sul territorio che comprendeva partiti e associazioni italiane, svizzere, spagnole, greche, portoghesi.
Con la Fabbrica di Zurigo organizziamo ogni 2 anni un festival a tema. Quest’anno il titolo del dibattito era: “la povertà non è reato”. In Svizzera chiunque acceda agli aiuti sociali rischia infatti di venir privato del permesso di soggiorno acquisito. Una gravissima minaccia e un ricatto morale per tutti coloro che per qualunque ragione si trovino in difficoltà. Samira Marti, deputato SP in quell’occasione ci ha raccontato della sua iniziativa parlamentare a difesa del diritto dei cittadini stranieri.
Ci confrontiamo continuamente con tutte le realtà politiche e sindacali, italiane e svizzere sulle questioni che riguardano la sicurezza e i diritti di cittadinanza dei migranti. Fare ponti oggi è una necessità, ma in una situazione di insicurezza e precarietà del genere è altrettanto importante far funzionare gli organismi di rappresentanza esistenti.
La legge che istituisce i Comites del resto inserisce fra le funzioni degli stessi quella di “cooperare nella tutela dei diritti e degli interessi dei cittadini italiani, con particolare riguardo alla difesa dei diritti civili garantiti dalle disposizioni legislative vigenti”. E quella di “segnalare all’autorità consolare le eventuali violazioni di norme dell’ordinamento locale, internazionale e comunitario che danneggiano cittadini italiani, assumendo, nel caso, autonome iniziative nei confronti delle parti sociali”.
Uno degli obiettivi di chi, come me, è impegnato nell’associazionismo è Il rilancio della partecipazione politica e sociale. Questo naturalmente non dipende dai Comites ed è un obiettivo ambizioso e lontano. I Comites possono però rappresentare le energie positive delle associazioni, dei patronati, e di tutti coloro attivi sul territorio per dare risposte ai bisogni dei cittadini italiani.
Se i Comites, per evidenti limiti strutturali non possono assumere il ruolo di ”sindacato” possono pero sponsorizzare sportelli informativi, servizi di assistenza legale, formazione, consulenza, possono inoltre collaborare con le istituzioni locali e reindirizzare tutti coloro che hanno specifici bisogni.
INFORMAZIONI PER IL VOTO
Come mi registro per richiedere di votare?Ti puoi registrare
- usando il portale dei servizi consolari Fast-It a questo link: https://bit.ly/comiteszurigo
- inviando via posta elettronica il modulo (link al PDF) per l’iscrizione nell’elenco elettorale per le elezioni dei Comites, insieme a copia del documento d’identità, comprensivo della firma del titolare al seguente indirizzo: zurigo.elettorale@esteri.it
Come si vota?
Se hai presentato richiesta di iscrizione ENTRO E NON OLTRE IL 3 NOVEMBRE 2021 riceverai a casa il plico elettorale.
Roberto Cammarano è nato a Salerno e risiede a Zurigo da 12 anni
Ingegnere del software, ha lavorato a lungo nel settore pubblico e nella formazione.
Impegnato nei movimenti studenteschi e nell’associazionismo salernitano, e stato tra i fondatori dell’associazione “Fabbrica di Zurigo“, nata dopo l’esperienza delle Fabbriche di Nichi, attive durante il governo Berlusconi.
È attualmente membro dell’Assemblea Nazionale di Sinistra Italiana, nonché uno dei coordinatori del Laboratorio per la Sinistra.
Ha due figli di 10 e 6 anni.