Da quando è scoppiata la guerra in Ucraina, il numero dei lettori di Pappece Blog è crollato; ovviamente ci sono argomenti più interessanti da leggere, che non le mie proposte di lettura.
Devo perciò trovare un argomento che attragga di nuovo i lettori, e cosa c’è di meglio del… SESSO?
Sì, oggi vi propongo un romanzo che parla di sesso, Kurtz, del francese Jen-Marc Aubert, recentemente pubblicato dall’editore Prehistorica, con la traduzione di Federica e Lorenza Di Lella.
Il protagonista, di cui mai conosceremo il nome, incontra per caso Laure, collega di un suo amico, e da allora la sua vita, che egli immaginava irrimediabilmente scialba, cambia. Se il suo desiderio è assoluto, l’oggetto del suo desiderio non è agevole da raggiungere, perché Laure non ama la precipitazione, e invita il suo spasimante a preparare insieme questa celebrazione carnale molto accuratamente, qualche mese più tardi!
“Le questioni sessuali non mi hanno mai interessato, più di tanto. La stessa parola «sesso» mi infastidisce perché indica sia l’organo sia l’atto e quindi crea confusione. Finora, del resto, la mia vita sessuale si è svolta all’insegna della più assoluta normalità. Certo mi è capitato di frequentare qualche prostituta, ma più per necessità che per curiosità. C’è da dire, infine, che in società lascio volentieri campo libero alle persone carismatiche che ho intorno, preferisco guardare le altrui manovre di seduzione che il più delle volte mi sorprendono per la loro grossolanità. Mi riferisco alla grossolanità del desiderio che rende le frasi allusive e i taciti accordi tra futuri amanti immediatamente osceni.”
I due spasimanti si incontrano regolarmente, in una brasserie, per discorrere, per conoscersi, per alimentare la propria attrazione, che si concretizzerà il 27 di maggio, cinque mesi dopo il primo incontro, ormai è deciso… E avverrà con una scopata perfetta. Si parla di tutto durante gli incontri, molto spesso di letteratura. Uno degli autori preferiti di entrambi i protagonisti è Conrad:
Conrad parlava di sesso? Molto poco. E tra sé e sé come chiamava il suo sesso? Da dove vengono le parole che usiamo per indicare il sesso? A quando risalgono?
Laure è d’accordo con me: fantasie e competenza. Sono due cose che richiedono tempo, è chiaro.
“pensa alle lunghe manovre di avvicinamento di Conrad. All’ospite segreto nascosto nell’armadio, nella cabina del capitano”.
I due protagonisti si sono accordati su come dovrà essere la scopata perfetta. Per Laure bisogna conciliare forza e scioltezza, che la resistenza contava più della forza e la qualità dell’amore dipendeva più dalla durata che dal vigore.
Con questi input, il protagonista si prepara, in tutti i sensi: rinnova un appartamento in cui i due amanti si incontreranno, curandone ogni minimo particolare, migliora il suo aspetto fisico, frequenta dei veri e propri corsi di formazione con alcune prostitute per migliorare la qualità delle sue prestazioni, fino a effettuare degli esercizi focalizzati sul suo organo sessuale, che ha battezzato Kurtz, dal nome di un personaggio del celebre romanzo di Conrad Cuore di tenebra…
Aubert con questo libro ci mostra che si può scrivere un romanzo tutto centrato sul sesso, senza mai essere volgari, ma anzi eleganti, arguti, ironici. Si può parlare di sesso e allo stesso tempo di letteratura, raccontando perfino di un gigante di livello mondiale come Conrad. Ancora una volta, non ci sono argomenti tabù, ma solo libri scritti bene e libri scritti male.
Dopo aver letto questo articolo vi starete chiedendo: come sarà stata la scopata perfetta? Lo scoprirete solo leggendo Kurtz!
Articolo intrigante e come al solito ben scritto
Ottima strategia il titolo della tua recensione, e il richiamo sui social!
La recensione è come sempre ottima e invitante alla lettura.
Ciò che mi ha colpito di più, però, è l’inizio. Hai ragione, da quando è scoppiata la guerra vicino a casa, almeno per me, la necessità di informazione è diventata bulimia che ha fagocitato il tempo e l’interesse per altre letture. Come allo scoppio della pandemia…
Un comportamento irrazionale e inutile, ma a quanto pare pervasivo. È una constatazione molto triste.
Io trovo molto difficile scrivere in questo periodo, se non dei libri che leggo.
Difficile concentrarsi ed essere creativi se manca l’equilibrio dato dalle certezze dei punti di riferimento.
Grazie Maurizio anche oggi un consiglio illuminante
Diffondiamo
“non ci sono argomenti tabù, ma solo libri scritti bene e libri scritti male.” :)
Andrò contro corrente, ma nonostante il titolo intrigante purtroppo il post non mi è piaciuto. Sembra non essere scritto dal Maurizio che conosco. Perdonami per la sincerità.
Bellissima recensione che può continuare col mio pezzo http://trollipp.blogspot.com/2021/12/kurtz-di-jean-marc-aubert.html?m=1
Grazie Ippolita Luzzo, e grazie al regno della Litweb.
Grazie