Come si fa a ottenere il passaporto a Monza?

Fra qualche settimana compirò 50 anni, e il mio desiderio è di trascorrere quel giorno con la mia famiglia accanto. Ho pensato a un piccolo viaggio, per un lungo weekend. La meta, una delle mie città preferite, Londra, luogo in cui facemmo l’ultimo viaggio con mia madre, poco prima che il cancro la portasse via. Sarà bello tornare lì tutti insieme, stavolta anche con mia cognata, che allora non conoscevo, e con mia nipote, che allora non era nata.

Comunico la mia idea alla famiglia lo scorso inverno, e tutti accettano entusiasti. Mio fratello, che vive a Monza, si attiva per fare domanda per il passaporto, per lui, la moglie e la figlia, lo scorso marzo: l’ufficio passaporti di Monza gli dà appuntamento per giugno. Alla richiesta di chiarimenti, gli viene risposto che c’è molto lavoro arretrato, ma che comunque non ci sono problemi per un viaggio ad agosto. Provvediamo perciò a comprare i biglietti aerei, a prenotare l’hotel, e cominciamo a fantasticare sulle cose da fare una volta a Londra.

Il 22 giugno mio fratello si reca in questura con tutta la famiglia per presentare domanda. Viene loro detto che riceveranno il passaporto entro 4 settimane dalla presentazione della domanda; verranno informati preventivamente per e-mail. Gli dicono anche di tornare personalmente in questura ad attivare la procedura d’urgenza una volta scadute le 4 settimane. Alla richiesta di attivarla subito gli rispondono che non è possibile.

Il 19 luglio mio fratello si reca in Questura e gli danno appuntamento per l’8 agosto per il possibile ritiro dei passaporti, appena 5 giorni della partenza; gli spiegano che ci sono solo due impiegati addetti al rilascio dei passaporti, che sono ovviamente sovraccarichi di lavoro. Riusciremo a partire? Speriamo. Non è dato sapere, fino all’ultimo momento.

Non posso però non chiedermi se un tempo di attesa così lungo sia accettabile in un Paese civile, dove i cittadini sono considerati cittadini e non sudditi. Trovo già assurdo che, per accelerare una pratica cominciata quasi cinque mesi fa, bisogna mostrare i biglietti di viaggio e le attestazioni di pagamento, come se non fosse possibile decidere di viaggiare last minute. Ovviamente non ho nulla contro i poveri impiegati che lavorano senza sosta per produrre quanti più documenti possibile, e nemmeno contro quei poliziotti che, quotidianamente, si debbono sorbire le ire degli utenti.

Da lavoratore di un’azienda privata, so che verrei licenziato per molto meno. Mi domando se il management si ritenga responsabile di tale inefficienza e se in qualche modo paghi per tutti i ritardi che sta causando. Mi viene il dubbio che ci siano gli estremi per una denuncia per interruzione di pubblico servizio.

E voi, a Monza e non, avete, o avete avuto, disavventure con la pubblica amministrazione? Raccontatele nei commenti.

12 Comments

  1. Lavoratori mal gestiti! È sempre la stessa storia in Lombardia. Lo stiamo vedendo in questi giorni anche nei trasporti. Treni fermi perchè non riescono a sopportare le alte temperature e pendolari allo sbando. C’è una classe dirigente da riformare completamente.

  2. È una situazione vergognosa che si protrae da prima della pandemia, cioè da quando Monza ha avuto un proprio questore. Praticamente siamo ostaggi. Il mio passaporto scade tra un anno e mi sono già dovuta muovere per prendere l’appuntamento. La prima disponibilità dopo ben 5 mesi! Evidentemente però ai Monzesi va bene così, perché a parte qualche lamentela ogni tanto sui social cittadini, questo è il primo articolo che leggo su questo argomento.

    • Grazie per la testimonianza. Ho provveduto a scrivere ai giornali nazionali, allegando l’articolo del blog con tutte le testimonianze. Non vivo a Monza, quindi non conosco i giornali locali. Spero che i giornali nazionali ci diano spazio. Credo sia arrivato il momento di alzare la voce.

  3. La famiglia di una ragazza che è partita con la nostra scuola di lingue, English Training di Monza, per una vacanza studio a Boston il 17 luglio, ha ritirato il passaporto 4 giorni prima (dopo aver fatto richiesta a Marzo) nonostante le avessimo fornito attestazione di iscrizione e che l’agenzia viaggi avesse sollecitato l’emissione. Hanno finalmente emesso il documento solo dopo aver visto il biglietto aereo (e che il papà della ragazza si sia fatto 3 ore di attesa per 2 giorni di fila) – che Air France ha emesso anche senza indicazione del numero del passaporto – cosa che però non tutte le compagnie aeree fanno. Una vergogna da segnalare!

  4. Mio figlio a fine agosto partirà per una vacanza studio in Inghilterra. Ho preso appuntamento per il passaporto a marzo. Prima disponibilità 14 giugno. Il giorno stabilito ci rechiamo in questura e consegnamo tutti i documenti necessari. Mi dicono che il passaporto sarebbe stato pronto in 30/35 giorni.
    Passati 35 giorni e non avendo ricevuto nessuna comunicazione in merito (l’ufficio passaporti non è contattabile telefonicamente e non risponde alle email), mi reco in questura martedì scorso, 19 luglio. Il passaporto non è pronto. Mi dicono di fornire un biglietto aereo per fare la procedura d’urgenza. Io non posso avere il biglietto aereo perché la carta d’imbarco cumulativa (per tutti i ragazzi partecipanti) verrà rilasciata direttamente agli accompagnatori. Fanno spallucce e mi dicono che non possono fare niente per aiutarmi…
    mi sono arrabbiata molto ho alzato la voce è ho dichiarato che non sarei uscita di lì senza il passaporto di mio figlio.
    Me l’hanno stampato in 15 minuti.

    Riflessione: a quanto pare ci vogliono solo 15 minuti per stampare un passaporto. Perché allora aspetto da 35 giorni?
    Per loro stessa ammissione la questura di Monza lavora solo sulle procedure d’urgenza… com’è possibile?
    Oltre a tutto questo, segnalo che in una struttura gigantesca come la questura di via montevecchia, gli utenti sono costretti ad aspettare fuori, al caldo ed in piedi (i miei figli dopo un’ora di attesa, si sono seduti sui gradini e sono stati prontamente invitati ad alzarsi da un poliziotto).
    C’è una signora dai modi quantomeno bruschi all’ingresso che smista gli utenti e decide chi può entrare e quando.
    A me ha detto che potevo entrare ma i miei figli dovevano aspettare fuori perché non c’era posto a sedere per tutti… possibile che con tutto quello spazio non si possa dedicarne un po’ di più agli utenti? In fondo è un servizio pubblico.

    • Grazie per la testimonianza. Ho appena provveduto a scrivere a diversi giornali nazionali (non vivo a Monza, non conosco i giornali locali) per segnalare questo disservizio, e ho allegato l’articolo del blog, con tutte le testimonianze. Spero ci diano spazio. Credo sia arrivato il momento di alzare la voce e denunciare pubblicamente disservizi come questo.

  5. Ciao Maurizio, io ho rinnovato i passaporti di tutta la famiglia proprio qualche mese fa in vista del nostro prossimo viaggio a Londra. Devo dire che rispetto a tuo fratello sono stato più fortunato, anche se, pure nel mio caso ci sono state delle lungaggini fastidiose.
    Io trovo che il problema dei lunghi tempi di attesa sia dovuto al fatto che molti uffici pubblici non sono affatto informatizzati e quindi gli impiegati sono costretti a svolgere il loro lavoro come si faceva il secolo scorso.
    Ricordo ancora che l’impiegato che si è preso cura della mia pratica, ha compilato dei moduli, tutti rigorosamente a mano e su ogni modulo ha dovuto riportare informazioni ripetitive, tipo i miei dati, senza il minimo supporto informatico. Questo modo di lavorare del secolo scorso mi è subito balzato all’occhio. Infatti, ricordo di aver pensato che basterebbe un po’ di automatizzazione per velocizzare il processo di richiesta e ottenimento passaporti
    Praticamente, un lavoro che potrebbe essere svolto in pochi minuti, è stato svolto in più di mezz’ora.
    E chest’ è…un saluto affettuoso a tutta la tua splendida famiglia, in particolare a Lucio.
    Agostino

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