Pensieri sparsi sugli ultimi avvenimenti

E’ da un po’ di tempo che mi limito a scrivere nella rubrica “Libri nascosti”, e qualcuno se ne è accorto, chiedendomene la ragione. Il motivo principale è la mancanza di tempo: scrivere un articolo di viaggio, o raccontare le storie di migranti, richiedono un tempo che in questo periodo non ho, ma che spero di ritrovare presto per arricchire entrambe le rubriche. Discorso diverso va fatto per la rubrica “Secondo me”: quanto sta accadendo in questo periodo mi lascia spesso senza parole, non sempre ho un’opinione definita, o almeno non sempre ho un’opinione competente; troppe volte, poi, chi mi circonda, di persona e sui social, sembra avere idee così chiare che non mi sembra ci sia desiderio di confronto.

Scrivo però brevemente di un paio di punti che mi stanno a cuore:

  • Il tennis: la vittoria dell’Italia in Coppa Davis mi ha fatto molto gioire. Della vittoria del 1976 non ricordo molto, se non il grande poster con Panatta, Bertolucci, Zugarelli e Barzzutti che le mie cugine avevano nella loro camera. Solo pochi anni dopo avrei cominciato a seguire questo sport in maniera assidua, e da allora non ho più smesso. Ammiro Sinner, con il quale condivido il giorno del compleanno, ammiro il suo tennis e soprattutto la sua umiltà. Ammiro il miglioramento continuo di Arnaldi, la costanza di Sonego; ammiro i grandi assenti Fognini e Berrettini, ma quello che mi fa impazzire è Lorenzo Musetti: non so se diventerà mai un campione, ma vederlo giocare, quando gioca bene, è una goduria. Detto questo, confesso che la Coppa Davis non riesce a entusiasmarmi come i tornei dello Slam o come le ATP finals, che io continuo a chiamare Masters. La finale di Wimbledon di Berrettini, o quella recente di Sinner alle ATP finals, anche se entrambe perse, mi hanno emozionato molto di più. Inoltre trovo una stortura, in uno sport indivduale, una competizione a squadre sotto le bandiere dei diversi Paesi. Non potrei mai tifare contro un giocatore, anche se, come tutti, ogni volta che guardo una partita di tennis tendo a preferire uno dei due giocatori; ho comunque smesso di tifare dal ritiro di Gabriela Sabatini: quel lutto segnò la fine della mia lunga adolescenza.
  • I femminicidi: il brutale omicidio di Giulia Cecchettin ha riportato all’attenzione dell’opinione pubblica tutta il dramma dei femminicidi, un problema senza ombra di dubbio culturale, anche se non tutti vogliono accettarlo. Questo blog combatte da sempre il patriarcato e continuerà a farlo sempre. Io sono stupito del fatto che alcuni amici che stimo, ma anche alcune giornaliste che stimo, ritengono che il patriarcato sia finito 50 anni fa: evidentemente non si rendono conto di quanto siano privilegiati, o forse non osservano con abbastanza attenzione il mondo che ci circonda. Io ritengo che un cambiamento culturale sia necessario e che questo debba necessariamente partire da noi uomini. In ogni caso, a tutti, rivolgo una preghiera: non usate il termine “mostri” per definire gli omicidi. Senza voler scomodare Hannah Arendt e il suo “La banalità del male”, cominciamo a prendere atto, tutti, che l’uomo è capace delle azioni più atroci.
  • Il conflitto israelo-palestinese: un dramma che va avanti da decenni, cosa potrei dire io di sensato? Solo che sto dalla parte di tutti gli innocenti, sempre.

8 Comments

  1. Mi sono emozionato per la Davis, così come so per certo che per 10 anni ci divertiremo grazie a questi nuovi fenomeni del tennis. SINNER è il predestinato e diverrà numero 1 oltre a vincere molti slam. Grazie per aver commentato questa splendida vittoria azzurra …per il resto inutile commentare …guerra e femminicidio è lo stesso sentimento di cattiveria della mente, malata, umana.

  2. mauri, quanto mi sei mancato!
    Non capivo il tuo silenzio e mi ero quasi preoccupata.
    Hai ragione sul tutto, anche a me la Coppa Davis sembra un po’ una forzatura per uno sport cosi individualista.
    Sul patriarcato confermo. L’ anno scorso partecipai ad una cena dove avevano organizzato ” il tavolo degli uomini” a cui andavano i bocconi migliori perche’ erano uomini. Rimasi inorridita….eppure non era neppure gente di bassa cultura.
    Sulle guerre, sulla manovra economica, sulla poverta’ e diseguaglianze sociali non so piu’ che dire.
    Un abbraccio!

  3. Andando con ordine:

    Tennis e Coppa Davis:
    da appassionato tennista, se così si può definire un giovane cinquantaduenne che gioca 4 giorni consecutivi, sono contento per luna vittoria lungamente attesa,, ma non da me. Fatico a entusiasmarmi per una competizione a squadre, mal sopporto i tamburi in uno stadio da tennis. È stato comunque bello vedere tanto entusiasmo e sentir parlare due nonne su due di tennis e di Coppa Davis. Jannick è un campione, non il più bello da vedere tra gli italiani, di sicuro il più efficace . La sfida con Nole nelle varie competizioni è stato uno spettacolo nello spettacolo. Straordinaria la forza fisica e mentale che ha sfoderato Sinner al cospetto di quello che forse è veramente il più grande di sempre.

    Femminicidi: insopportabile assistere a questa strage, in un paese che si indigna e spende parole su parole, senza che cambi nulla. Non ti piacerà la parola mostro, leggi cosa diceva Pasolini per bocca di Orson Wells nel corto la Ricotta “ Ma lei non sa cos’è un uomo medio… È un mostro, un pericoloso delinquente, conformista, colonialista, razzista, schiavista, qualunquista… “
    L’uomo medio, meglio mediocre, è purtroppo. Apace di que e altre schifezze.

    Il conflitto israelo palestinese: anche io certezze non ne ho, tutto così ingarbugliato. Rancorii su rancori, vendette su vendette che si susseguono da decenni senza soluzione di continuità , sulla pelle dei più poveri e innocenti.

  4. Eccoti !!! Non seguendo assiduamente il tennis non sono tecnicamente ferrata per giudizi personali sugli atleti . Sicuramente un’Italia che vince dà visibilità per tutti. La Davis è seguita perché unisce la nazione essendo la squadra che conta. Vero che è uno sport individuale anche se ci sono i doppi. Però penso anche per gli atleti ogni tanto sentirsi spirito di corpo con i colleghi può essere stimolante e gratificante . Sui femminicidi ci sarebbe tanto da dire. Mi fermo alla estrema tristezza davanti ad un ennesimo atto di violenza perpetrato da chi ha più forza fisica verso l altro. Come nelle guerre. Siamo ancora a …. Prima del patriarcato . All istinto primordiale del leone nella giungla . Ma almeno lui uccide per fame o per pericolo e non per cattiveria e disprezzo .

  5. Si, d’accordo con tutto Maurizio., grazie per condividere il tuo pensiero. Eppure, avrei voluto essere a Roma parte di quel fiume umano che chiede un cambio radicale della nostra cultura (troppo acqua dovrà ancora passare sotto i ponti!) ! Vivo in un paesino della Francia di qualche migliaio di anime ormai da troppo tempo. Ho bisogno di scendere in piazza e sentire la gente fisicamente intorno a me. Non so se le grandi manifestazioni sono in grado di incidere sulla realtà, ma mi fanno sentire parte di una società sicuramente più di quanto non facciano, parlo per me, le mille petizioni che comunque continuo a firmare. Un caro saluto;

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