Svizzera: le consultazioni del 22 settembre 2024

Svizzera, settembre. Andiamo, è tempo di votare. Il popolo svizzero è infatti chiamato a esprimersi su due nuove consultazioni, il prossimo 22 settembre. Stavolta si tratta di un’iniziativa popolare e di un referendum.

Il tema dell’iniziativa popolare è la biodiversità; con questa iniziativa si intende proteggere maggiormente gli animali e le piante, oltre ai paesaggi e ai siti caratteristici. La Confederazione spende, attualmente, circa 600 milioni di franchi all’anno per la salvaguardia dell’ambiente. I promotori dell’iniziativa ritengono che queste risorse non siano sufficienti, pertanto quest’iniziativa richiede più fondi e più superfici protette per la biodiversità. Esige maggior impegno, da parte dei Cantoni, per quanto riguarda la salvaguardia di paesaggi e siti caratteristici. Chiede che gli elementi distintivi di biotopi, paesaggi e siti caratteristici siano mantenuti intatti. Infine, l’iniziativa mira a tutelare la natura, il paesaggio e il patrimonio architettonico anche al di fuori delle zone protette.

Naturalmente Governo e Parlamento sono contro l’iniziativa, ritenendo che si faccia già abbastanza in termini di biodiversità, ma soprattutto ritenendo l’iniziativa troppo onerosa. Io voterò convintamente SI’ a quest’iniziativa. Vivo a Horgen da 16 anni e ho visto spuntare ovunque, come funghi, nuove costruzioni. Luoghi dove un tempo passeggiavo sono diventati cemento, e ciò non è accaduto soltanto a Horgen ma in tutto il Paese. E’ giunto il momento di fare qualcosa anche se, a dirla tutta, non sono molto ottimista sul successo di questa iniziativa. Io però farò, come sempre, la mia parte.

Il referendum riguarda invece la riforma della previdenza professionale. Per molte persone la previdenza professionale, il cosiddetto 2° pilastro, riveste grande importanza quale complemento della pensione sociale (1° pilastro). Durante la vita professionale i lavoratori versano, insieme ai propri datori di lavoro, contributi di risparmio alla cassa pensioni, accumulando l’avere di vecchiaia. Con questo capitale è in seguito finanziata la rendita della cassa pensioni. Fino a un determinato importo del salario, la cosiddetta parte obbligatoria della previdenza professionale, la legge stabilisce la rendita minima da versare. Tuttavia, a causa dei rendimenti particolarmente bassi sui mercati finanziari e dell’aumento della speranza di vita, le rendite nella parte obbligatoria non sono più finanziate adeguatamente. Per questo è stata proposta una modifica, che porterà all’aumento della rendita minima da versare. La domanda che figura sulla scheda è la seguente: Volete accettare la modifica del 17 marzo 2023 della legge federale sulla previdenza professionale per la vecchiaia?

A questa domanda, la mia risposta è un netto NO. La mia decisione è motivata dal fatto che le rendite delle casse pensioni sono in calo da anni e per molti lavoratori sono troppo basse. Con questa riforma gli assicurati rischiano non solo di ricevere una rendita ancora più magra, ma dovranno pagare di più. A essere colpiti saranno soprattutto lavoratori ultracinquantenni e quelli con salari modesti, malgrado siano soprattutto loro a risentire maggiormente del costo della vita crescente; rimane irrisolto il problema della mancata compensazione del rincaro, che colpisce in modo particolare i pensionati. Il comitato referendario ha aperto un sito internet per spiegare perché questa riforma rappresenti una fregatura. Vi invito a visitare questo sito, Fregatura LPP, e a leggerne attentamente il contenuto.

E, il 22 settembre, tutti a votare!

1 Comment

  1. Grazie per il tuo articolo su questo tema. Le tue spiegazioni sono sintetiche e chiare e aiutano a fare i passi per potersi informare meglio.

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