Lo scorso 25 settembre Giorgia Meloni e la sua coalizione hanno vinto le elezioni politiche italiane e da pochi giorni sono al governo. Nonostante il tempo breve, già diverse sono state le dichiarazioni e le azioni che, se fossi amico della Meloni, commenterei così, permettendomi di darle anche qualche consiglio.
Cara Jorja,
ora che finalmente sei al governo, prima donna presidente del consiglio della storia d’Italia, hai l’esigenza di renderti credibile, non solo in Italia, ma anche, se non soprattutto, in Europa. Per prima cosa, cara Jorja, è arrivato il momento di abiurare in maniera chiara e decisa il fascismo, per una serie di motivi pratici: se ci fosse ancora, tu non solo non staresti al governo, ma non avresti nemmeno il diritto di votare. Inoltre, come presidente del consiglio, ma già nel 2008 come ministro delle politiche giovanili, hai giurato sulla costituzione italiana, il nostro contratto sociale, che definisce il fascismo un reato e l’antifascismo un valore. Vedi, Jorja, non è difficile, ci è riuscito perfino tuo “zio” Gianfranco Fini anni fa, definendo il fascismo “il male assoluto”, dopo un viaggio in Israele. Zio Gian ti ha aperto la porta, ora non devi far altro che attraversarla.
Cara Jorja,
sulla questione del gender, famiglia tradizionale, sessualità, ti stai “arravogliando mani e piedi”, per dirla alla napoletana (eh sì, il tuo amico è napoletano). Ti stai facendo ridere dietro, facendoti chiamare IL presidente del consiglio che incontra LA presidente della Commissione europea e LA presidente del parlamento europeo, sembri proprio una sponsor della “teoria del gender”, inventata da te e dai tuoi colleghi di partito: chiamatemi signor presidente, mi sento un uomo! Peccato che poi agli altri tu questa libertà non voglia riconoscerla. Sei stata cresciuta da una madre single, perché tuo padre vi aveva abbandonate, hai una figlia dall’uomo con cui convivi e che hai legittimamente deciso di non sposare. Perché allora vuoi stabilire come debbano essere le famiglie degli altri? I tuoi compagni di coalizione sono pluridivorziati, nemmeno loro sono esattamente il modello di famiglia tradizionale. Ascolta me, Jorjina bella, lascia stare questo argomento e concentrati, col tuo governo, a fornire ai cittadini i servizi necessari alle famiglie (asili nido, scuole, ospedali, consultori, trasporti, …), in qualunque modo esse siano composte. E, già che ci sei, fai fare un corso sulle dimensioni della sessualità umana ai tuoi amichetti Roccella e Fontana, ne beneficerebbero sicuramente.
Cara Jorja,
come primo atto del tuo governo hai pensato bene di inventarti il “reato di rave party”, ma il tuo ministro degli affari interni ti ha dimostrato che, con le attuali leggi ordinarie, è stato possibile sgombrare pacificamente gli occupanti. Non affannarti a creare nuovi reati, limitati a perseguire quelli vecchi, che hai lavoro a sufficienza. Magari potresti cominciare dalle adunate di Predappio e perseguire l’apologia di fascismo…
Cara Jorja,
tu e il tuo governo vi state accanendo contro dei poveri disgraziati che scappano da guerre, fame, povertà, lasciandoli prigionieri nelle navi che li hanno salvati dal naufragio, da morte sicura. Tu dici, giustamente, che di questo problema se ne deve occupare l’Europa; peccato che tu non sia credibile, e sai perché? Perché quando il parlamento europeo ha votato la riforma del trattato di Dublino, il tuo partito ha votato contro. Certo, cambiando il regolamento avresti avuto meno da strillare dall’opposizione, ma ora sei al governo, e la cosa non funziona più. Se impedisci gli sbarchi, ti metti automaticamente dalla parte del torto, violando una decina di leggi internazionali. Fai scendere quei poveri cristi, e i prossimi che verranno, e comincia a trattare per la vera implementazione della riforma del trattato di Dublino.
Cara Jorja,
avrei tante altre cose da dirti, se fossi amico tuo, ma mi sono appena ricordato che io amico tuo non sono, proprio no. E allora sto zitto, e lascio l’ingrato compito ai veri amici tuoi.
Ottimo direi. Leggero, ma profondo.
Chissà cosa risponderebbe….
E si…d’altronde Joria veste da uomo ….
Ma guarda un po’ i vuoti di memoria…
🙂
Caro Maurizio, sei stato un gran Signore considerando che parlavi rivolgendoti ad una Signora senza la “a”finale. Aggiungo che augurerei a Jorja di averne tanti di amici come te ! Purtroppo quelli che si ritrova ora non credo siano prodighi di buoni e sani consigli spassionai e disinteressati…
Però tutti esperti e del “mestiere” e di certo figli di quella meritocrazia che a quanto pare sarà materia d’esame a partire dalla prossima maturità meloniana.
Un decreto legge sui rave party scritto e suggerito da uno che ha fatto di peggio al Papete, le mascherine negli ospedali e Rsa, i no vax, il tetto al contante, il viceministro cosplay delle SS, il 25 aprile, lo scontro diplomatico con Berlino per le navi ONG, in una settimana era oggettivamente impossibile fare peggio.
Con tutto il rispetto, Signor Presidente del Consiglio le chiedo di non inviarmi nessuna richiesta di amicizia nemmeno su Facebook perché sarei costretto a rifiutargliela con grande piacere !
Si Maurizio, sarebbe davvero interessante gustarsi la risposta della tua “amica” signor presidente del Consiglio! Inutile rimarcare quanto ridicola è stata ed è questa uscita sull’appellativo da usare nei suoi confronti!
Ma lasciamo lavorare Il Presidente! Potresti avere materia ed occasione per una spassosa rubrica su Pappece! 😉
Molto gradevole, leggera, ma anche divertente al punto giusto. Bravo Maurizio
Caro Maurizio, molto gradevole e profonda questa tua lettera, quanta amarezza riguardo il linguaggio di genere e i diritti civili!