Il prossimo 18 giugno il popolo elvetico si esprimerà su tre nuovi referendum. Ecco di cosa si tratta e come voterò:
Legge sul COVID-19
L’evoluzione del coronavirus è tuttora imprevedibile e non è esclusa la nascita di nuove varianti pericolose. Per meglio fronteggiare questa eventualità, il parlamento ha deciso di prorogare, fino a fine giugno 2024, alcune delle misure previste dalla legge COVID-19. In questo modo, in caso di necessità, le autorità potranno intervenire più rapidamente. Contro questa proroga è stato indetto un referendum. Nel dettaglio, grazie alla proroga continuerà a essere possibile importare e utilizzare medicine che prevengono un decorso grave della malattia, anche se non ancora omologate in Svizzera. Si potrà continuare a rilasciare un certificato COVID-19, soprattutto se dovesse essere nuovamente richiesto per recarsi all’estero. Si continuerà a richiedere ai datori di lavoro di proteggere i lavoratori, anche consentendo il lavoro da casa. Nell’eventualità di chiusura delle frontiere, si continuerà a garantire l’ingresso ai lavoratori frontalieri e, in caso di necessità, si riattiverà l’applicazione SwissCovid per il tracciamento delle esposizioni. Se vincesse il NO a questo referendum, tutte queste disposizioni decadranno a dicembre 2023.
Ritengo da sempre che la gestione della pandemia in Svizzera sia stata gravemente insufficiente, e ritengo queste misure in discussione il minimo sindacale per fronteggiare una pandemia, che sia di COVID-19 o di un nuovo virus, pertanto voterò SI’ a questa proroga.
Legge sul clima
La Svizzera importa circa i due terzi della sua energia. Il petrolio e il gas naturale provengono interamente dall’estero. Questi vettori energetici, oltre a non essere disponibili in quantità illimitata, hanno un impatto negativo sul clima. Per diminuire la dipendenza dall’estero e il carico ambientale, Governo e Parlamento intendono ridurre il consumo di olio da riscaldamento e gas e produrre più energia in Svizzera. Il progetto in discussione, che comprende incentivi alle aziende che investono in tecnologie rispettose del clima oltre a offrire incentivi finanziari a chi sostituisce il proprio riscaldamento a olio, a gas o elettrico, si pone l’obiettivo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Gli effetti dei cambiamenti climatici in Svizzera sono evidenti: basta dare uno sguardo alle informazioni di meteo Svizzera per scoprire che, tra il 1901 e il 2015, l’intensità delle forti piogge è aumentata del 12% e la loro frequenza del 30%; che i giorni di neve sotto gli 800 metri di altitudine si sono dimezzati rispetto al 1970; che rispetto al 1850 i ghiacciai hanno perso il 60% del loro volume… Nel mio piccolo, in 15 anni di residenza in Svizzera ho potuto osservare chiaramente i cambiamenti climatici; voterò SI’ a questa proposta senza esitazione alcuna.
Imposizione minima OSCE – G20
La Svizzera, insieme ad altri 140 Stati, ha convenuto che i grandi gruppi di imprese attivi a livello internazionale devono pagare almeno il 15% di tasse. Se in uno Stato un gruppo di imprese è tassato con un’aliquota inferiore, altri Stati potranno tassarlo fino al raggiungimento della soglia del 15%. Con questa legge, il Consiglio federale e il Parlamento vogliono introdurre un’imposizione minima applicabile ai grandi gruppi di imprese attivi a livello internazionale. Il 75% delle entrate andrà ai Cantoni e il 25% alla Confederazione. Una minoranza del Parlamento respinge questo progetto di legge, perché ritiene negativo che la maggior parte del gettito fiscale andrebbe ai pochi Cantoni fiscalmente attrattivi in cui hanno sede molte grandi imprese. Si perderebbe così l’occasione di porre un freno alla concorrenza fiscale intercantonale. Io, pur ritenendo sacrosanto il principio della tassazione minima, concordo con le preoccupazioni espresse dalla minoranza del Parlamento. Se questa legge fosse approvata così com’è, passerebbero anni prima di discutere una nuova riforma fiscale che possa correggere le disuguaglianze già presenti in Svizzera che, con gli effetti di questa legge, aumenterebbero ulteriormente. Pertanto voterò convintamente NO a questo referendum.
Riguardo al covid bravo Maurizio ….
Voterei anche io come te, sono comunque curiosa dei risultati