JUST US: una conversazione americana

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Ho letto il libro che sto per presentarvi diverse settimane fa, ma, prima di parlarvene, ho avuto bisogno di tempo per lasciar sedimentare le emozioni e le riflessioni che mi ha provocato. Si tratta di un libro intenso dal punto di vista emotivo e ricco di informazioni, sia storiche che attuali, sulla società americana.

Sto parlando del libro della poetessa, scrittrice e docente universitaria americana Claudia Rankine, JUST US – Una conversazione americana, pubblicato in italiano da 66th and 2nd con la traduzione di Francesco Pacifico. Ah, l’autrice è afroamericana, e nel 2016 ha dato vita al Racial Imaginary Institute, un collettivo che affronta attraverso vari linguaggi artistici il tema del razzismo.

Non si può classificare questo libro, perché è un insieme di generi diversi combinati insieme: saggio, libro di memorie, poesia, il tutto corredato da fotografie stupende. Il tema è, nel caso in cui non fosse ancora chiaro, il razzismo. E’ un tema a me caro, e già in passato vi avevo proposto libri importanti, come Fragilità bianca di Robin DiAngelo, citato anche nel libro della Rankine, focalizzato sulla società americana, e come L’unica persona nera nella stanza, di Nadeesha Uyangoda, ambientato in Italia.

La Rankine punta esplicitamente il dito sul privilegio bianco, su quanto questo abbia condizionato la storia americana (e, mi permetto di dire, non solo), analizzando le pubblicità, l’immagine della donna rappresentata dalle bambole, sempre bionda, sempre bella, riflettendo sulle pettinature di capelli delle donne, raccontando episodi di vita personale, quali il colloquio con i professori della figlia, che preferisce far affrontare al marito, bianco, convinta così di ottenere, per la figlia, la benevolenza dei docenti; oppure quando, al termine di uno spettacolo teatrale di un drammaturgo afroamericano, al quale aveva assistito con un’amica bianca, ha un conflitto con l’amica stessa, e insieme analizzano l’accaduto.

Il libro è strutturato in maniera originale: le pagine di destra contengono il testo dell’autrice, mentre quella di sinistra le fonti e i riferimenti degli argomenti citati, oltre alle fotografie, cosicché il libro viene letto e riletto, ritornando sulle stesse pagine, talvolta consultandolo come un’enciclopedia.

Questo scritto è un pugno allo stomaco, perché ci costringe a fare i conti con la realtà che, noi bianchi di ogni latitudine, non vediamo o preferiamo non vedere. Non è facile rendersi conto del proprio privilegio, non è facile ammettere che, negli Stati Uniti ma non solo, ciò che per i bianchi è semplice, non lo è altrettanto per i neri, ciò che per i bianchi è difficile, per tutti gli altri è difficilissimo. Una lettura dolorosa, ma necessaria per maturare e per aiutarci a divenire persone migliori.

1 Comment

  1. Grazie Maurizio !!! E pensare che solo qualche giorno fa Salvini, ha tirato fuori l’ennesima idiozia … “speriamo che Paola Enogu non vada a Sanremo a fare un’altra sparata sull’Italia paese razzista” … E invece, proprio si !! Leggerò questo libro, sicuramente 🙂

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