Swiss panel LGBTIQ+ 2022: radiografia della vita quotidiana

E’ stato appena pubblicato il Panel svizzero LGBTIQ+ – Rapporto di sintesi 2022, a cura delle dottoresse Tabea Haessler dell’università di Zurigo e Leila Eisner dell’università di Losanna. Questo rapporto effettua un’accurata radiografia della vita in Svizzera. Hanno risposto al questionario 3478 persone, di tutti i generi e orientamenti sessuali; di queste, 2568 persone sono LGBTIQ+ e le restanti cis-eterosessuali.

Il rapporto mette in evidenza come le persone LGBTIQ+ in Svizzera si trovino ancora ad affrontare sfide uniche basate sul loro orientamento sessuale, identità di genere e/o stato di intersessualità. Alcuni esempi? Oltre il 28% di chi fa parte di una minoranza sessuale, non ha fatto coming out all’interno della propria famiglia; questa percentuale supera il 38% per chi fa parte di una minoranza di genere (persone trans o intersessuali). Il tasso di discriminazione rimane molto alto, simile a quanto riscontrato negli anni passati, ed è significativamente più alto tra le persone appartenenti alle minoranze di genere (76%) rispetto a quelle appartenenti alle minoranze sessuali (34%). Molte persone LGBTIQ+ non si sentono pienamente accettate ovunque, in particolar modo nei contesti educativi e lavorativi. Poche persone LGBTIQ+, che si definiscono religiose praticanti, hanno fatto coming out all’interno della propria comunità religiosa. Colpisce inoltre che molte persone, sia LGBTIQ+ che cis-eterosessuali, non sappiano dove cercare aiuto in caso di discriminazione, in particolare nei contesti educativi.

Lo scorso anno è stato caratterizzato dal referendum sul matrimonio egualitario, e molte persone LGBTIQ+ si sono impegnate attivamente nella campagna referendaria. Questo impegno le ha rese più vulnerabili a varie forme di discriminazione, tanto che il 20% delle persone impegnate nella campagna referendaria ha riferito di aver subito sia aggressioni verbali che danneggiamento del materiale relativo alla campagna. In generale, tutti gli intervistati vedono ancora tante sfide da affrontare, che dovrebbero riguardare non solo la riduzione della discriminazione, ma anche l’incremento dell’accettazione delle persone LGBTIQ+. Nel caso delle persone trans, non binarie e intersessuali, c’è ancora molto da fare sul piano dei diritti.

Nei paragrafi precedenti ho cercato di riassumere i punti salienti del rapporto, che vi invito comunque a leggere per intero, affinché possiate sviluppare le vostre personali riflessioni. Provo comunque, qui di seguito, a condividere le mie:

  • il 26% delle persone intervistate proviene dal canton Zurigo. Se è vero che si tratta del cantone più popoloso, colpisce comunque il numero minimo di persone dei cantoni vicini che abbia accettato di partecipare. Qualche esempio? Solo 27 persone del canton Zug, 21 del canton Schwyz, 7 del canton Glarus e 6 del canton Uri. Questi numeri mettono a mio parere in evidenza le enormi differenze che ci sono tra gli ambienti metropolitani e quelli rurali, che il rapporto non riesce a evidenziare del tutto a causa della scarsità delle persone intervistate.
  • La difficoltà a fare coming out nelle comunità religiose mette in evidenza ancora una volta come queste ultime siano, in Svizzera come altrove, non un luogo di inclusione ma, al contrario, di esclusione, dove chi non sia in possesso di tutte le caratteristiche richieste non è, di fatto, accettato.
  • Il rapporto evidenzia come chi appartenga ad altre minoranze oltre a quella sessuale (come per esempio i migranti, ma non solo), subisce molte più discriminazioni e limitazioni degli altri. E’ giunta l’ora, in Svizzera come altrove, di rafforzare il concetto di intersezionalità e combattere tutti insieme contro tutte le discriminazioni, per i diritti di tutte le persone.

4 Comments

  1. Nonn c’è dubbio, non si può lasciare sola una “comunità” (intesa come gruppo sociale o politico) di cittadini a combattere per i propri firitti ! Non dovrebbe questo essere un vzlore fondante della dinistra ?

    • A febbraio nel canton Zurigo ci saranno le elezioni cantonali (a proposito, sarò tra i candidati). Questo è uno dei valori della Alternative Liste.

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