Swiss panel LGBTIQ: uno sguardo sui giovani

E’ stato appena pubblicato il Panel svizzero LGBTIQ+ – Giovani LGBTIQ+ in Svizzera, a cura delle dottoresse Tabea Haessler dell’università di Zurigo e Leila Eisner dell’università di Losanna, assieme a Debra Lanfranconi e Theo Lessing, ricercatori e social media manager per il Panel svizzero LGBTIQ+. Quest’anno il rapporto si è concentrato sulla vita delle giovani persone LGBTIQ+, redatto dopo aver identificato l’insieme di organizzazioni che supportano o lavorano con bambini e giovani LGBTIQ+, dopo aver elencato le politiche e i progetti (a livello nazionale, cantonale e locale) che rispondono ai bisogni dei giovani, dopo aver contattato le principali parti interessate e infine dopo aver analizzato le risposte a una domanda del sondaggio 2023 riguardante i giovani. Il rapporto che ne è venuto fuori è molto ricco, con tantissimi dettagli sulle associazioni e informazioni capillari sui progetti in corso, a ogni livello.

Per evitare di essere esposti a violenza e rifiuto, molti giovani LGBTIQ+ sono ancora costretti a non fare coming out, il che impedisce loro di essere se stessi e di sviluppare in pieno le proprie capacità. Oltre alle conseguenze negative sulla salute, le esperienze di discriminazione possono sfociare in calo del rendimento scolastico, in abbandono scolastico, e, nei casi più estremi, più frequenti di quanto si pensi, in tentativi di suicidio, che purtroppo spesso riescono.

I dati del panel LGBTIQ+ mettono in evidenza che le forme di discriminazione subite differiscono tra le sottopopolazioni all’interno della comunità LGBTIQ+. Le donne lesbiche, bisessuali e pansessuali, così come le persone trans e non binarie, sono più spesso vittime di molestie sessuali rispetto agli uomini gay o bisessuali. Le persone bisessuali e pansessuali sono confrontate a più rifiuto e discriminazione rispetto a quelle omosessuali. Le persone trans, non binarie e/o intersessuali sono il gruppo che subisce più discriminazioni in assoluto. Infine, persone LGBTIQ+ che appartengono a uno o più gruppi minoritari aggiuntivi potrebbero subire discriminazioni sia all’esterno che all’interno della comunità LGBTIQ+.

Il rapporto mette in evidenza le differenze tra le diverse regioni, che un Paese multilingue rende più visibili. A livello nazionale, molte associazioni principali e alcune importanti iniziative tendono a essere di lingua tedesca. Molti progetti sono concentrati su una sola regione linguistica, tedesca o romanda, e spesso le informazioni non sono disponibili in italiano; questa lacuna isola ulteriormente il canton Ticino. Nel canton Zurigo, dove io vivo, le tantissime organizzazioni attive sono concentrate principalmente su Zurigo e Winterthur. I cantoni nelle zone rurali hanno pochissimi finanziamenti e dipendono essenzialmente da volontari.

La mia conclusione, dopo aver letto interamente e attentamente questo rapporto, è ancora una volta la stessa: c’è molta strada da fare, e per avere successo bisogna prima di tutto conoscere la realtà che ci circonda. Molti punti messi in evidenza dal rapporto, quali le difficoltà dei giovani, ma anche delle minoranze all’interno della comunità LGBTIQ+, sono secondo me non proprie della Svizzera ma comuni a tantissimi altri paesi.

Invito a leggere per intero il rapporto. Troverete, tra le altre cose, tantissime informazioni sulle associazioni operanti nel territorio. Potete contattarle per supportarle, o semplicemente per saperne di più.

2 Comments

  1. Grazie, Maurizio. Molto interessante. In Italia i risultati sarebbero molto diversi da questi? A mio parere, anche se lentamente, pero’, le cose migliorano. Ho avuto ( e ho) studenti LGBTIQ+ a scuola e all’universita’ (a Roma e anche ad Hanoi) e non c’erano evidenti discriminazioni.
    Tra gli adulti, invece, continuano, le battuttacce o i riferimenti ammiccanti. Ma guarda che per le donne e’ lo stesso: se una e’ incapace non e’ semplicemente tale, ma si vede che non ‘scopa’.
    Se invece e’ capace, chissa chi l’ha aiutata. Questa cosa continua, inesorabile. D’altra parte, non e’ un buon periodo.

  2. Le differenze tra Cantoni è enorme. Ho visto delle belle iniziative nel Cantone di Zurigo in ambito educativo. Che bello sarebbe vederle a livello di Confederazione.

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